La nostra storia - Dopo la guerra
Scoppiò la guerra e nel ’43 l’attività venne sospesa per un paio di anni. Nei primi mesi del 1946 entrarono a far parte del sodalizio 20 nuovi allievi, di cui tre ancora in attività all’epoca del centenario. Il maestro in questo periodo era un nostro compaesano, Giuseppe della Mora, subentrato già alla vigilia della guerra al maestro Vadori. Nel 1946 per un servizio a Rivis di Sedegliano, la banda si spostò in camion e due anni dopo si spostò per la prima volta in macchina.
Nel mese di luglio del 1948 in una assemblea generale venne eletto presidente il parroco Don Giovanni Buzzi subentrato alla guida della parrocchia nel febbraio dello stesso anno dopo la morte di Don Pietro Sgoifo. La carica del presidente rimarrà nelle mani del parroco del paese fino al 1979 quando a Don Giovanni Deganis subentrerà il maestro Pietro Del Forno. Nel settembre 1949 a dirigere la banda tornò il maestro Vadori che rimase in carica per circa 3 anni. Con la seconda metà degli anni ’50 iniziò la crisi. Diversi soci lasciarono il sodalizio, chi per anzianità, chi per motivi personali chi di lavoro, infatti erano gli anni dell’emigrazione verso l’estero. Le esibizioni della banda diminuirono e iniziò un declino lento ma inesorabile. I suonatori si ridussero a poco più di una ventina. Il maestro cambiava continuamente e le prove non venivano più svolte con regolarità, ma saltuariamente poco prima di un servizio.
Passarono gli anni ’60 e la società rimase aggrappata a quell’esiguo numero di soci che con caparbietà e tenacia non vollero mollare. Negli ultimi 15 anni i nuovi ingressi di giovani si erano ridotti a quattro o cinque. Nell’assemblea generale del 1969 all’ordine del giorno c’era la proposta di scioglimento della società. Si decise di tener duro, svolgendo però solo i servizi del paese. La banda era invecchiata: l’età media si aggirava sulla cinquantina d’anni.