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- Creato Giovedì, 26 Luglio 2012 17:02
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Dati amministrativi:
- Partita IVA: IT01987720305
- Codice fiscale: 80026610305
- Codice destinatario per fatturazione elettronica: KRRH6B9
- Registro regionale delle Associazioni di promozione sociale: n° 45
- Conto corrente: IT09R0871563710000000048502 (Banca di Udine credito cooperativo)
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La nostra storia
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- Creato Giovedì, 26 Luglio 2012 06:13
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Si racconta che nel dicembre 1893 una decina di persone radunate in casa di Pietro Faino , diedero vita ad un sodalizio, ad una piccola Banda ancora in embrione.
Erano già diversi mesi o forse più di un anno che questi giovani provavano insieme, aiutati, si dice, da un componente della Banda musicale Linda di Nogaredo di Prato (fondata nel 1855) grande amico di Pietro Faino.
Insieme a questa decina di pionieri c’era però un’altra figura non meno importante: l’allora parroco di Colloredo Don Francesco Cossaro (fu parroco di Colloredo dall’aprile 1884 all’aprile 1904) che aiutò, collaborò e spronò i primi componenti affinché riuscissero nel loro intento. Può darsi anche che lo stesso parroco fosse stato il primo insegnante di musica.
Comunque sia la banda naque e la sua prima uscita fu in occasione di qualche ricorrenza religiosa.
Le prime prove di musica si tennero in casa del Faino, mentre per provare a marciare andarono avanti e indietro sulla via dove sorgeva la sua abitazione: via Asilo, l’allora via di “Strete”.
Con il passare del tempo il gruppo diventò sempre più numeroso e la casa del Faino sempre più stretta: si spostarono allora nella “Visinie”, un edificio a due piani di proprietà della curia.
Questo era situato a lato dell’attuale Oratorio a ridosso del muro che ora sovrasta quel pezzo di terra a triangolo posto sotto il piano rialzato della chiesa. La “Visinie” era un edificio che serviva da magazzino per tutti gli arredi sacri della Chiesa: gonfaloni, catafalco, candelabri ecc.
La sala prove fu sistemata al piano superiore. Non si sa dove acquistarono i primi strumenti, ma quello che è certo è che dovettero fare non pochi sacrifici per poterli comperare con i quattro soldi che riuscirono a racimolare.
Pare che alcun di loro avessero lavorato trasportando ghiaia per il Comune di Pasian di Prato in occasione di lavori pubblici, qualche altro soldo lo recuperarono ricevendo i primi compensi per le prestazioni fuori paese.
La prima divisa, date le difficoltà economiche degli inizi, era composta dal solo cappello ornato di piume.
La Banda iniziava così ad acquistare un certo spessore, sia dal punto di vista numerico che qualitativo.
Come abbiamo detto prima, però, per stabilire quando e come la Banda abbia iniziato la sua attività, non ci siamo basati solo sulle notizie tramandate oralmente ma soprattutto su ciò che si trova scritto su un documento che rappresentava il nuovo statuto della banda datato 1924.
Nel primo capitolo essa recita esplicitamente: “Dal dicembre 1893 ha vita in Colloredo di Prato una società… “.
Pur con le sue scarne e misurate parole questo statuto ci dice chiaramente quando la nostra banda è stata fondata e nella ricerca sulle origini del nostro sodalizio ha certamente rappresentato il documento più valido. I primi documenti ufficiali comunque risalgono ai primi anni del secolo e riportano il numero degli scritti nel 1905 e nel 1909 rispettivamente 29 e 23, i nomi di alcuni maestri, Basciù dal 1906 al 1908 e Pillinini dal 1912 al 1920 e il verbale delle elezioni a presidente di Don Polentarutti nel 1908. Negli anni che precedettero la prima guerra mondiale la banda era quindi ben strutturata e tanto numerosa da far pensare che anche la sua attività fosse piuttosto intensa.
Scoppiò la guerra e molti giovani dovettero partire militari.
Possiamo quindi dedurre che durante questo periodo la banda non svolse la sua attività sia per ovvi motivi dovuti alle vicende belliche sia perché con il richiamo alle armi di molti giovani si presuppone che le file dei componenti del sodalizio si fosse notevolmente assottigliato impedendo così una normale attività musicale. Certo è che quasi tutti gli strumenti furono dati all’esercito e sembra che quelli rimasti in paese fossero stati nascosti nella casa di Pietro Faino dopo la ritirata perché non cadessero in mano agli austriaci.
Il parroco Don Sgoifo assunse la carica di presidente il 1 maggio 1919, la guerra era finita da nove mesi e la banda aveva ripreso la sua attività in occasione della festività del Venerdì Santo. Nello stesso anno avvenne la stesura e l’approvazione del nuovo e forse primo statuto della società il cui sodalizio veniva chiamato con il nome di “Società Filarmonica Cattolica di Colloredo di Prato”. Nella stesura dello statuto il parroco Don Sgoifo ebbe sicuramente una parte preponderante. Questo lo si può dedurre dal fatto che l’intero statuto faceva leva e si ispirava a valori cristiani e la stessa società portava il titolo e il patrocinio di S. Cecilia V. M. C’era infine un articolo che promuoveva a socio il parroco di Colloredo di Prato: egli aveva il diritto di intervenire a tutte le adunanze sociali, doveva mantenere nel sodalizio lo spirito cristiano e aveva facoltà di abolire qualunque deliberazione giudicasse contraria ai principi cristiani.
Nel 1923 e precisamente il 19 agosto in Friuli ci fu un grosso avvenimento a cui ebbe l’onore di partecipare anche la banda di Colloredo.
Si trattò dell’inaugurazione del nuovo ponte di Dignano sulle rive del Tagliamento, festa a cui parteciparono numerose autorità civili e religiose e che ebbe grande risalto nelle cronache dei giornali dell’epoca.
Erano periodi quelli, i primi anni ’20, di intensi fervori solidaristici e di grande voglia di associazionismo. E la banda, anziana di circa 30 anni, non poteva che giovarsi di questo clima favorevole: vennero infatti rinfoltite le file dei suonatori, vennero acquistati di conseguenza nuovi strumenti e si allargò il repertorio musicale soprattutto di tipo operistico come testimoniano le partiture dell’archivio sociale.
Nel 1925, e precisamente nel mese di ottobre in occasione della festa del Perdono del Rosario, dimostrando con ciò una discreta situazione economica, vennero inaugurate le nuove divise, immortalate proprio quel giorno con una bella fotografia. Fu appunto in questo clima che maturò un momento sicuramente più esaltante e significativo del primo secolo di vita del sodalizio. L’occasione venne data dalla prima Biennale Friulana d’Arte, una manifestazione che si svolse dall’11 al 26 settembre 1926 a Udine. Primeggiava tra le varie manifestazioni il primo Convegno Bandistico Friulano a cui aderirono 18 complessi musicali. Anche la Filarmonica di Colloredo fu invitata alla grande manifestazione con due mesi di preavviso e la richiesta fu immediatamente accolta. Il brano d’obbligo per la 2^ categoria fu il Coro del Nabucco. Furono 2 mesi intensi: le prove quadruplicarono e sotto la guida del maestro Vadori, personaggio molto importante per la banda di Colloredo e guida della stessa fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, i nostri musicisti raggiunsero il massimo livello di perfezione consono alle loro possibilità. Il giorno del concorso i musicisti partirono verso mezzogiorno per Udine e verso le quattro del pomeriggio erano sul palco: in questo momento nacque la celebre frase “Chi mi tradisce lo uccido”, pronunciata dal maestro Vadori al momento dell’esecuzione del Nabucco. La minaccia ebbe l’effetto sperato, l’esecuzione fu magistrale e ci valse la coppa d’argento come vincitori del primo premio nella seconda categoria.
Il 15 febbraio 1924 la banda approvava il nuovo statuto della società : vi sono notevoli modifiche e novità rispetto a quello del 1919. La banda ora non si chiama più Banda Filarmonica Cattolica ma semplicemente Società Filarmonica Colloredo di Prato, nome che tuttora porta, scompaiono tutte le citazioni e i riferimenti religiosi, il parroco non è più socio di diritto e in origine lo statuto si propone di rimanere estraneo a qualsiasi dimostrazione di indole religiosa e politica. Solo successivamente una correzione a mano porta la scritta “La società rimane fedele alla Patria e a qualsiasi dimostrazione di indole religiosa”. Questo statuto rimarrà valido fino al settembre 1973.
Nel febbraio del 1927 si inaugurò ufficialmente l’Asilo Infantile e la Casa della Gioventù. L’anno dopo la banda trasferì la sua sala prove proprio nella sala superiore dell’Asilo.
Trascorsero gli anni ’30, la guerra si avvicinava, la banda continuava la sua attività e ormai negli spostamenti meno impegnativi ci si spostava in bicicletta mentre per il trasporto dei leggii, degli spartiti e del tamburo ci si serviva di un piccolo carretto trainato da un cavallo.
Scoppiò la guerra e nel ’43 l’attività venne sospesa per un paio di anni. Nei primi mesi del 1946 entrarono a far parte del sodalizio 20 nuovi allievi, di cui tre ancora in attività all’epoca del centenario. Il maestro in questo periodo era un nostro compaesano, Giuseppe della Mora, subentrato già alla vigilia della guerra al maestro Vadori. Nel 1946 per un servizio a Rivis di Sedegliano, la banda si spostò in camion e due anni dopo si spostò per la prima volta in macchina.
Nel mese di luglio del 1948 in una assemblea generale venne eletto presidente il parroco Don Giovanni Buzzi subentrato alla guida della parrocchia nel febbraio dello stesso anno dopo la morte di Don Pietro Sgoifo. La carica del presidente rimarrà nelle mani del parroco del paese fino al 1979 quando a Don Giovanni Deganis subentrerà il maestro Pietro Del Forno. Nel settembre 1949 a dirigere la banda tornò il maestro Vadori che rimase in carica per circa 3 anni. Con la seconda metà degli anni ’50 iniziò la crisi. Diversi soci lasciarono il sodalizio, chi per anzianità, chi per motivi personali chi di lavoro, infatti erano gli anni dell’emigrazione verso l’estero. Le esibizioni della banda diminuirono e iniziò un declino lento ma inesorabile. I suonatori si ridussero a poco più di una ventina. Il maestro cambiava continuamente e le prove non venivano più svolte con regolarità, ma saltuariamente poco prima di un servizio.
Passarono gli anni ’60 e la società rimase aggrappata a quell’esiguo numero di soci che con caparbietà e tenacia non vollero mollare. Negli ultimi 15 anni i nuovi ingressi di giovani si erano ridotti a quattro o cinque. Nell’assemblea generale del 1969 all’ordine del giorno c’era la proposta di scioglimento della società. Si decise di tener duro, svolgendo però solo i servizi del paese. La banda era invecchiata: l’età media si aggirava sulla cinquantina d’anni.
Il maestro in questo periodo era Antonutti Ferruccio che resse la direzione del sodalizio dal 1969 al 1971. Venne poi il maestro Mucin (1972) e poi Scialino (1973) ma già dai primi anni ’70 c’era nell’aria il sentore che qualcosa stava cambiando, che il momento peggiore del sodalizio stesse per finire. Nel 1971 entrarono a far parte del sodalizio cinque nuovi soci il cui insegnante era stato il maestro Pietro del Forno. Nel consiglio di amministrazione del gennaio del 1973, dimostrando con ciò notevole spirito di innovazione e di lungimiranza l’allora presidente il parroco Don Giovanni Deganis propose che nella banda facessero il loro ingresso le ragazze. Già un anno prima era stato chiesto il contributo per un corso di Orientamento Musicale, senza peraltro ottenerlo. Il corso fu istituito nel 1974 dal Provveditorato agli Studi di Udine sotto la guida del maestro Pietro Del Forno che lo diresse ininterrottamente negli anni successivi fino al 1988.
Sempre nel 1974 fu ampliata la sala delle prove della filarmonica al secondo piano dell’Oratorio Parrocchiale.
Con i primi anni ’80, dopo la ristrutturazione si è passati di nuovo nell’asilo, che è rimasta sede della banda fino al luglio 1999.
Sempre in questo anno chiese ed ottenne di entrare a far parte del sodalizio una caratteristica figura del nostro paese, il sempre sorridente Vecchiutti Giobatta . Al corso di orientamento musicale del 1974 si iscrissero una ventina di allievi. Lo studio e la perseveranza fecero sì che con l’ingresso nel sodalizio di nuovi giovani soci nel 1975 il numero dei componenti della filarmonica fosse quasi raddoppiato.
Sempre nel 1975 vennero inaugurate le nuove divise e, fatto di rilevante importanza, Pietro Del Forno diventò maestro della banda. Nello stesso anno venne preparato il primo concerto, che prendendo il posto del tradizionale giro del paese, si tenne però in Chiesa il primo gennaio 1976.
E’ un successo clamoroso, che coinvolge il paese intero: una novità assoluta per la nostra comunità, finalmente la Filarmonica, ormai rinata, può dimostrare a che livello è giunta la sua preparazione. Questi concerti verranno ripetuti negli anni seguenti: con il 1982 verranno spostati al 26 dicembre, giorno di S. Stefano, con qualche interruzione a causa del terremoto e del restauro della chiesa parrocchiale, mentre dal 2002 furono spostati a Pasian di Prato per motivi logistici.
Nel 1980 si effettua la più lunga trasferta fino ad allora svolta: è in occasione della Festa Nazionale dell’ANBIMA a Roma . Ormai i tempi sono maturi per un salto di qualità, infatti l’anno seguente si svolge il primo servizio all’estero partecipando alla festa del Fogolar Furlan di Mulhouse in Francia. Nel settembre 1982 la nostra banda partecipa al festival bandistico di Bosel , una cittadina nel nord della Germania Federale.
Nel 1983 si raggiunge la considerevole cifra di 90 soci di cui circa 70 attivi. Nello stesso anno si festeggia il novantesimo anno di fondazione della Filarmonica. Sempre nel 1983 la banda si è recata in Svizzera a Einsiedeln per la “Fieste dal Popul Furlan”.
Nel settembre 1985 la banda di Colloredo affronta la prova più dura in senso musicale di quegli ultimi anni. Si tratta della rassegna bandistica di Ostrava, in Cecoslovacchia. Già al ricevimento da parte dell’organizzazione del festival del pezzo d’obbligo da suonare si capisce che non si tratta della solita rassegna bandistica. Ci si avvale perciò dell’apporto e dell’esperienza del maestro Lidiano Azzopardo, direttore della Banda Cittadina di Trieste. Dopo lunghi preparativi, non solo musicali ma anche burocratici, facciamo la nostra bella figura vicendo il premio come terza banda classificata nella gara di sfilata. L’anno seguente la Filarmonica partecipa a Coccau, in Austria, all’inaugurazione dell’autostrada Udine-Tarvisio-Austria e il maestro Pietro Del Forno cede la bacchetta ad un suo ormai “vecchio” allievo, Zilli Antonello che la terrà fino al 1989.
Con l’assemblea del gennaio 1992 a Pietro Del Forno subentra come presidente Marcello Di Benedetto e la bacchetta di direttore passa nelle mani del maestro Fulvio Dose.
Sempre nel 1992 la banda partecipa di nuovo in Cecoslovacchia, questa volta nella città di Pardubice, ad un convegno bandistico dove si comporta egregiamente.
E’ questo l’anno in cui si iniziano i preparativi per il centenario che si terrà nel 1993. Durante questa festa vengono invitati 11 complessi bandistici regionali, oltre ad un complesso svedese con cui si era fatta amicizia durante l'ultima trasferta cecoslovacca e alla Banda Civica di Trieste. L'anno successivo si ha la trasferta più lunga fino a quel momento, ma ancora per molti anni in seguito, quando la Filarmonica si è recata in Svezia, precisamente ad Halmstad, per concludere lo scambio.
Il 1994 è anche l'anno del concorso regionale di Bertiolo, al quale si partecipa al concorso di seconda categoria raggiungendo contro ogni aspettativa il primo posto con i brani Adventure, d'obbligo, e Oregon. Ormai la qualità della banda, grazie soprattutto all'apporto del maestro Dose, migliora costantemente di anno in anno diventando uno dei più rinomati complessi in regione. A conferma di questo trend l'anno successivo si ha la vittoria del primo posto assoluto al concorso di Bösel , dove la banda torna dopo 14 anni, con il brano "Selections from Cats".
Durante l'estate del 1997 la banda si ritrova improvvisamente senza maestro e viene assunto come direttore Fausto Rodaro con l'obiettivo di giungere al Concerto di Natale e dare così alla società il tempo di trovare un altro maestro. inizia così un periodo altalenante con frequenti cambi di direzione: infatti nel successivo mese di febbraio viene incaricato col ruolo di maestro il giovane Simone Comisso che dopo poco più di un anno lascia l'incarico, cui viene richiamato il predecessore Fausto Rodaro. In questo periodo la banda viene repentinamente forzata a cambiare sede in conseguenza delle vicissitudini della ormai storica sede dell'Asilo la cui gestione era nel frattempo passata in mani private: la nuova sede sarà così il polifunzionale appena costruito vicino alle scuole elementari. In questo periodo le vicende della banda proseguono finalmente senza troppi scossoni, di questi anni si rimarcano il gemellaggio con Stroncone in Umbria nel 1999 e il viaggio a Roma in occasione del Giubileo l'anno successivo. Nel 2002 viene riassunto come maestro il "vecchio" Fulvio Dose il quale un po' per sfida, un po' per motivare un ambiente un po' depresso, si decide di partecipare all'ormai imminenente concorso di Bertiolo, elevatosi nel frattempo a concorso di caratura nazionale. Iscrittisi così in categoria Assegnazione, si partecipa con il brano "Pastorale de Provence": i duri mesi di preparazione producono un risultato sorprendente: contro le aspettative di molti viene raggiunto addirittura il primo posto della categoria, otto anni dopo il precedente successo allo stesso concorso!
In questi anni il Corso di Orientamento Musicale continua a produrre nuovi suonatori e di anno in anno aumenta il numero di allievi che in pochi anni passa da una ventina fino a sfiorare quasi il centinaio.
Nel 2003 si ha la festa del 110° anniversario di fondazione in occasione del quale si invitano bande come la Civica Orchestra di Fiati di Trieste, la banda di Pradalunga (Bergamo) con la quale si conclude un gemellaggio e vari altri gruppi. Nello stesso anno si conclude un gemellaggio con la banda di Santa Radegonda con il viaggio a Graz in Austria.
Nel corso dell'estate la banda migliora anche la propria veste digitale con il sito internet, rinnovato e con un dominio personalizzato, trasformandolo così in uno strumento che diventa sempre più irrinunciabile negli anni a venire .
Il 2004 si apre con una serie di importanti novità per la nostra filarmonica con l'elezione a nuovo presidente di Luca De Clara: pochi giorni dopo la nostra banda, nell'ambito di un corso di direzione organizzato dall'ANBIMA, ha l'onere e onore di essere diretta dal famoso maestro e compositore olandese Hardy Mertens. Tale evento fa da preludio ad una intensa collaborazione con l'Anbima negli anni successivi, ospitando vari corsi di direzione che permettono alla banda di acquisire maggiore esperienza con musicisti del calibro di Daniele Carnevali e Marco Somadossi. Ulteriori gemellaggi, come Pradalunga presso Bergamo e Cavalese in Trentino, si aggiungono ad aggiungersi ad una lista già ricca e fanno da preludio alla nuova trasferta svedese che ha visto la nostra formazione impegnata in vari concerti nella capitale svedese Stoccolma.
Le nuove motivazioni suscitate dagli ultimi eventi portano ad un carico di entusiasmo che si riversa in una speriamo non irripetibile serie di successi e novità: pochi mesi dopo la trasferta svedese si partecipa al concorso di Bertiolo, in terza categoria, dove si conquista il secondo miglior punteggio. Due anni dopo una doppietta: nel giro di un mese secondo posto al concorso Flicorno d'Oro di Riva del Garda, superando come punteggio la fatidica soglia dei 90 punti, e secondo premio (ma migliore banda) a Fiuggi nel Lazio. L'anno successivo viene inciso il primo CD musicale con brani della Filarmonica. In questi anni vengono inoltre organizzati numerosi Masterclass, che permettono di far suonare e di ascoltare in paese musicisti del calibro dei trombettisti Marco Braito e Marco Pierobon, sassofonisti come Marco Gerboni, percussionisti come Fabian Perez Tedesco e direttori come Lorenzo Pusceddu.
Nel 2007 sul sito della vecchia latteria viene ultimato il nuovo polifunzionale delle associazioni, con un intero piano dedicato alla banda: la Filarmonica trova finalmente degli spazi adeguati per svolgere le proprie attività, inoltre l'edificio si trova prospiciente il parco Rodari, ambiente che sarà spesso animato dalle iniziative della società negli anni a venire.
Presentation
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- Creato Giovedì, 26 Luglio 2012 06:07
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Colloredo di Prato is a small village in province of Udine (Friuli - Italy) that holds fiercely and with pride his traditions. Here the "Filarmonica" was born in the far 1893 when a group of pioneers, helped by the village priest, put themselves on music. Very soon the band grew and gained consideration, so that in the 1928 at the First Musical Competion of Udine, the Filarmonica Colloredo di Prato won the first prize of second category.
Along with last century vicissitudes, on 1982 for the first time in his history the society step out the national boundaries going to Mulhouse in France; after this event, others soon followed: Bösel in Germany, Czechoslovakia, Switzerland, Yugoslavia, France, Austria, Sweden and Nederland.
In the village community the band is still now reason of meeting, solemnity and pride: in effects, besides religious processions and official celebrations, the society thinks and organizes a large number of cultural meetings and initiatives, of which the most remarkable are of course the early summer festival called "Tradizioni e Musica" and the Christmas Concert, a real classic appointment for the entire community, whose takings are devoluted in charity.
Remarkable is the activity on our region: starting with the early year parades, from carnival parades to summer religious processions and the concerts organized with public institutes and other band associations.
Among all our successes and recognitions, the most of them are in more modern times: we remember the first prize of second category won on the Bertiolo Regional Competition in 1994, the absolute first prize in Germany at the International Musiktage in Bösel in 1996, the first prize in third category gained on the Bertiolo National Competition in 2002, the second in third category at Flicorno d'Oro in Riva del Garda in 2008.
Very important is the Music School that every year is held by the association, which is organized to make possible for the very young attendants to grow along with their musical education: the courses now are attended by more than sixty students and are divided in ten main sections that permit to learn the classic band instruments and more, such as oboe, guitar and piano.
All the satisfactions, even if reached with a lot of sacrifices, help to maintain intact the willing of continous improvement and to make stronger the feeling between the components of all ages: today the Filarmonica can count on sixty and more components, whose ages spread from 12 to 65 years, directed by Elias Faccio and can present a vast repertoire that goes from classic music to modern, soundtracks to pop music.
Presentazione
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- Creato Giovedì, 26 Luglio 2012 06:06
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Colloredo di Prato è un piccolo paese in provincia di Udine che conserva ancora con orgoglio e fierezza l’anima popolare. In esso la Filarmonica nasce nel lontano 1893 quando un gruppo di intraprendenti pionieri sorretti dall’allora parroco del paese si cimenta nell’arte musicale. BBen presto la banda assume consistenza e considerazione tanto che nel 1926, al Primo Concorso Bandistico Udinese, si classifica al primo posto nella competizione di seconda categoria. Accompagnata dalle vicende del secolo scorso, la società nel 1982 varca per la prima volta i confini nazionali alla volta di Mulhouse in Francia; seguono altre trasferte in Germania, Cecoslovacchia, Svizzera, Jugoslavia, Francia, Austria, Svezia e Ungheria.
Nella comunità la sua presenza è ancora motivo di ritrovo, solennità e orgoglio: oltre ad accompagnare processioni e manifestazioni ufficiali infatti propone e organizza numerosi incontri culturali ed iniziative, fra le quali le più importanti sono senza dubbio la manifestazione estiva “Tradizioni e Musica” ed il concerto di Natale, appuntamenti ormai classici per l’intera comunità.
Ha partecipato a numerosi concorsi: fra i riconoscimenti si ricordano il primo posto assoluto ottenuto in Germania al concorso internazionale di Bösel nel 1996 ed i secondi premi in terza categoria al Concorso Bandistico Internazionale Flicorno d’Oro di Riva del Garda ed al Concorso Nazionale Bandistico Bacchetta d’Oro di Fiuggi nel 2008.
Negli anni ha collaborato con numerosi maestri quali Daniele Carnevali, Marco Somadossi, Lorenzo Pusceddu e Denis Salvini.
Importante è pure la scuola di musica organizzata che si prefigge l’obiettivo di far crescere ragazzi e meno giovani insieme alla musica tramite i corsi individuali, i gruppi di musica d’insieme e la banda giovanile. La Filarmonica collabora regolarmente con maestri e compositori, tra le masterclass, con artisti di spessore tra i quali i maestri Marco Pierobon, Fabián Pérez Tedesco e Massimiliano Miani, e le commissioni di brani originali, come “Corylus”, a firma del compositore Lorenzo Pusceddu in occasione del 120° anniversario di fondazione, e “The Great Oak”, ad opera di Federico Agnello e presentato al concerto del 130° anniversario.
Da non dimenticare il primo CD musicale, inciso nel 2009 per raccogliere i brani più significativi che avevano accompagnato l’associazione nel ventennio di storia a cavallo del nuovo millennio.
Seppur conseguite con sacrifici, tutte queste soddisfazioni contribuiscono a sostenere la voglia di provare e di migliorare e a rendere fervido l’affiatamento fra i componenti di ogni età: attualmente infatti la Filarmonica conta su circa sessanta elementi la cui età spazia dai 12 agli 80 anni, è diretta dal maestro Elias Faccio e presenta un repertorio che spazia dal genere classico al moderno, dalle colonne sonore ai brani di musica leggera.
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