1982 - Cronistoria del viaggio a Bosel
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Ad opera di Flavia Fasan, ecco la cronistoria della tourneè tedesca della nostra filarmonica.
CRONISTORIA DELLA TOURNEE DELLA NOSTRA FILARMONICA
EFFETTUATA A BOSEL (Germania)dal 2 al 7 Sett. 1982
Sono le ore 13,00 di un caldo pomeriggio di inizio settembre. Finalmente dopo aver trascorso sere e sere a provare e ad intonare, è arrivato il tanto sospirato giorno della partenza.
Una piccola folla si è raccolta attorno al pullman e mentre si stanno sistemando le ultime valigie e strumenti già qualche lacrima luccica sotto i raggi del sole, sugli occhi di qualcuno che purtroppo ha dovuto rinunciare al viaggio. Le carte d'identità sono in tasca, ognuno ha trovato il suo posto in pullman, un rapido appello: tutti presenti, l'ultimo bacio e abbraccio e finalmente l'autocorriera parte: inizia la tournée della Filarmonica Colloredo di Prato in Germania.
Mentre stiamo lasciando Colloredo di Prato alle nostre spalle, il pensiero di noi tutti "musicisti" è ancora alla piccola folla che con la sua presenza, con i suoi calorosi saluti e con gli auguri di buon viaggio, ha voluto dimostrare il suo affetto per la Filarmonica. E' passato pochissimo tempo da quando siamo partiti che già dalle borse escono i mazzetti delle carte, le dame, le scacchiere insieme alle immancabili settimane enigmistiche e a giornaletti vari. Le ore passano veloci veloci e quasi senza nemmeno accorgerei siamo in territorio austriaco. Il paesaggio è talmente bello da distogliere per un pò gli accaniti giocatori per ammirarlo. Una meraviglia di vallate verdi ornate da alberi d'alto fusto! Intanto il sole sta pian piano scomparendo per lasciare il posto ad una lunga nottata...
Ormai stiamo percorrendo il territorio tedesco e quindi per preparare bene anima e corpo all'incontro con la notte è necessaria una tappa. Il tempo di consumare una cenetta sostanziosa allietata dalle bellezze tedesche e si riparte. La notte è nostra! E' un pò scomodo dormire i pullman ma... non c'è niente senza sacrificio... e così le prime luci dell'alba ci sorprendono sfiniti per una insonne nottata ed un interminabile viaggio. E' l'ora della colazione e la proposta di una pausa viene accettata da tutti con grande entusiasmo. L'idea di un caldo caffè e sopratutto di poter sgranchire le gambe attira tutti e riesce a svegliare anche i più dormiglioni. Rinfrescati e rincuorati si riprende il viaggio con uno spirito diverso e poi, a detta degli autisti, Bosel non è lontana... e non lo sarebbe, tutto sta a trovare la strada giusta. Purtroppo noi abbiamo imboccato la strada sbagliata e così, se da un canto abbiamo avuto modo di ammirare le estese campagne tedesche e le graziose abitazioni germaniche, dall'altro canto abbiamo perso un bel pò di tempo. Ma finalmente ci siamo: alle ore 10,00 il nostro pullman fa il suo ingresso trionfale a Bosel. Stanchi, con le gambe ancora un pò intorpidite, uno alla volta scendiamo dall'autocorriera... però che l'avrebbe mai pensato che Bosel fosse tanto diversa da Colloredo di Prato! Una rapida occhiata in giro e la prima cosa che colpisce è la pulizia. Nemmeno una carta sui marciapiedi o sulla strada: un ordine che mette un pò in imbarazzo. Mentre ci guardiamo attorno notiamo con una certa curiosità il pullman posteggiato accanto al nostro nella grande piazza di Bosel. E' il pullman della banda americana ed è proprio una produzione americana al cento per cento; intanto non possiamo fare a meno di trattenere un sorrisetto un pò ironico nel notare le lucide e brillanti scarpe calzate dai musicisti americani.
Mentre siamo lì ad aspettare gli ordini che arrivano dall'alto, come si suol dire, arriva Herr Erwin Hoffmann, l'organizzatore del festival, che con un sorriso smagliante manifesta la sua simpatia verso il nostro gruppo. Un affettuoso abbraccio con il maestro, lo scambio doveroso dei saluti "Pietro, nix problemo!! Amore... libero!! Le uniche parole comprensibili. Peccato che la nostra interprete, Signorina Olivo Cristina, non sia ancora arrivata, ma come dice Herr Erwin "nix problemo" tra lui e il nostro maestro c'è una perfetta intesa. Qualche tentativo di traduzione da parte di alcuni volontari musicisti, ma alla fine è decisione comune di aspettare Cristina... noi ci avevamo provato! Intanto, per impiegare il tempo d'attesa, noi ci ascoltiamo il concerto tenuto dalla banda militare americana, una musica veramente entusiasmante. Poi gli organizzatori ci invitano in un bar: tutti a sedere e finalmente arriva l'interprete Cristina Olivo. E' appena arrivata, dopo un lungo viaggio in treno, ma non c'è tempo per il riposo, il lavoro aspetta. Tramite suo possiamo finalmente intenderci. Herr Erwin esprime la sua gioia e di tutti i cittadini di Bosel per il nostro arrivo e gli auguri di una felice permanenza... ma non c'è tempo per null'altro. Le famiglie sono impazienti, siamo in notevole ritardo, la pausa del pranzo non è ancora stata fatta e altri impegni ci attendono il pomeriggio. Tutti a coppie, secondo un ordine già fissato, siamo chiamati e assegnati ad una famiglia. Ma prima di lasciare definitivamente la sala ad ognuno di noi vengono consegnati due cartoncini: uno da usare in caso di smarrimento, l'altro è un buono gratuito per l'ingresso al tendone. In bocca al lupo!
All'appuntamento convenuto: nella grande e famosa piazza di Bosel la banda di Colloredo di Prato si sta radunando e preparando per la registrazione alla radio a cui partecipa anche la banda Ceka. La divisa è impeccabile, peccato che la faccia non lo sia altrettanto...quanto sonno arretrato! Eppure è bello, lì alle ore 16,00 del pomeriggio sotto il tepore del sole settembrino, raccontare come è avvenuto l'arrivo nelle famiglie. Benissimo... un lusso... delle figlie... L'unico grosso problema è che nessuno di noi capisce il tedesco, ma questo è un ostacolo che si può superare. Il tempo necessario per tirare fuori gli strumenti, per intonarli e poi alle ore 17,30 la Filarmonica Colloredo di Prato si esibisce per la prima volta in terra tedesca. Che onore! Dopo un'ora di prove finalmente siamo pronti per la registrazione in diretta alla radio: due marcie, l'intervista alla nostra interprete e la domanda come mai così tante ragazze e la banda cekoslovacca solo una? Probabilmente l'intervistatore non ha capito che i MIGLIORI SIAMO NOI. Il tema della trasmissione radiofonica è "Euro-Musiktage a Bosel". C'è poi l'intervista agli organizzatori sulla natura di questo festival, il più importante, per il numero delle bande partecipanti da ogni parte d'Europa, dell'intera Germania. Quindi domande sulla capacità di un paese come Bosel di ospitare un tale numero di persone. Eppure tutto è stato organizzato alla perfezione, secondo il tipico costume tedesco. Alla registrazione assiste un piccolo pubblico che applaude calorosamente ad ogni nostra esibizione. La banda Cekoslovacca è. davvero impeccabile tanto da incutere molta soggezione al nostro maestro, che continuamente ripete: Quelli sono professionisti!... Che figura! ma nonostante il comprensivo nervosismo, va tutto bene per entrambe le Bande. Poco dopo la fine della trasmissione, il Presidente dell'associazione musicale di Bosel da il benvenuto a tutti i presidenti delle Bande giunte sino a quel momento, offrendo un rinfresco in una saletta privata. Finalmente via libera!
Si ritorna nelle proprie case per gustare le specialità tedesche... ma l'appuntamento è al tendone per il concerto della Banda americana. Infatti al centro di Bosel è stato allestito, in occasione degli "EuroMusiktage" un enorme tendone capace di contenere tremila persone e adibito a pubbliche serate danzanti. Naturalmente per i componenti dei vari gruppi musicali e folkloristici l'ingresso è gratuito. Sono le ore 21,00 e siamo tutti ad applaudire la Banda militare americana, mentre non si riesce più a contare il numero delle bottiglie di birra che vengono svuotate con una velocità impressionante. Intanto il fascino del maschio italiano fa le sue prime vittime: a tanto fascino non si può proprio resistere! I nostri rappresentanti del così detto "sesso forte", scioccati dalla pressante corte e dalla completa disponibilità delle bellezze locali, si lasciano coinvolgere in pericolosi giochi amorosi... La Banda americana sta veramente conquistando tutti il pubblico e il ritmo dei suoi pezzi musicali è veramente, travolgente. Il concerto continua, un'ultima brillante esibizione del batterista, uno scroscio d'applausi, da qualche parte si grida "sgabel, sgabel". Perchè non dobbiamo anche noi incitare quei validissimi musicisti? E tutti noi a gridare "sgabel, sgabel". Il concerto finisce, ed ecco che si sta preparando il complesso " ... uno... due... tre.. prova"... e cominciano a suonare. Le note del valzer invadono la sala e trascinano tante coppie sulla pista per ballare ... peccato che i tedeschi non sappiano che cosa voglia dire ballare il valzer o la mazurka... bisognerebbe insegnarlo ma è notte fonda e domani c'è il concerto! Un'ultima curiosità: chissà se pure loro conoscono il ballo del quaqua? Curiosità immediatamente soddisfatta. E' proprio vero -che tutto il mondo è paese! Esausti, ma soddisfatti da una giornata densa di piacevoli emozioni abbiamo ben presto dato meritato riposo alle nostre, a dir poco, stanche membra in un morbido letto.
La notte fa presto a passare... così spunta l'alba del quattro settembre e altrettanto velocemente arriva l'ora dell'appuntamento in piazza. Sono ore 10,00 e mentre il sole comincia a riscaldare la fresca mattina germanica già stanno arrivando i primi baldi musicisti. Gli occhi ancora socchiusi e la bocca che non riesce a far altro che sbadigliare, ma ciò che conta è che l'entusiasmo non mancaalmeno così sembra. Il pullman è pronto per portarci ad Oldenburg. Ma prima dato che il buon giorno si vede dal mattino è giusto rischiararsi le idee con un bicchierino di grappa alle mele. Herr Erwin desidera che il brindisi avvenga nella stanza delle riunioni ma, dato che il tempo continua imperterrito ad andare avanti, l'unica soluzione chiara in quel momento è fare il brindisi in corriera.
Finalmente siamo pronti per partire. Gli autisti sono più vispi che mai - e chi non lo sarebbe dopo aver trascorso la notte in un albergo a dir poco favoloso!? Mentre ci stiamo dirigendo verso la città, per la nostra grande esibizione, un simpatico organizzatore della manifestazione passa tra i componenti con la bottiglia della grappa alle mele e un bicchiere. La grappa è veramente gustosa. Lo hanno capito subito tutti visto che la bottiglia non è arrivata nemmeno a meta pullman e già il bicchiere viene riempito alla dose un quarto: il simpatico accompagnatore non sta più nella pelle nel vedere come viene ben gustata questa specialità! Mentre gli autisti ci stanno conducendo ad Oldenburg ammiriamo il paesaggio tedesco: villette carine con un grazioso giardino si alternano a fattorie attorniate da campi su cui pascolano beatamente mucche, che secondo l'opinione dei nostri esperti, assomigliano ai conigli friulani! Ben presto giungiamo a destinazione. Prima di scendere dalla corriera ennesima raccomandazione: dimostriamoci Friulani! Scendiamo in una piazzetta e il nostro accompagnatore ci conduce subito al luogo stabilito per il concerto. Ciò che ci circonda è molto interessante ed invitante, sarebbe bello fermarsi un attimo ma " prima il dovere poi il piacere"! E così è. Dopo pochissimo tempo i leggii sono pronti, le cartelle distribuite, ogni musicista sta scaldando il proprio strumento e si cominciano a sentire i primi suoni. Le prime note strimpellate così a caso producono uno strano effetto: per un attimo tutta la gente che prima cammina frettolosa in quella "Via Mercatovecchio" versione tedesca, impaziente di sbrigare le proprie commissioni, ora si ferma, guarda, sorride compiaciuta e riprende il proprio cammino. Il maestro guarda impaziente l'orologio, chiede all'organizzatore se sia ora di dare inizio alla nostra esibizione, osserva la gente, sorride e infine... pronti ha inizio il concerto!! Anche se in condizioni non molto buone: lo spazio è piuttosto limitato, la marea di gente che attraversa la via e il fastidiosissimo vento che fa volare gli spartiti anche se ogni leggio è stato premunito di mollette, il concerto riscuote notevole successo. Scrosci di applausi seguono ogni nostra esibizione e questo è motivo di grossa soddisfazione per il nostro maestro - solo in questo modo si possono spiegare i suoi generosi sorrisi a fine concerto. Mentre stiamo facendo una pausa tra un pezzo musicale e l'altro si avvicina una bella ragazza, parla con il maestro e stranamente in italiano. La nostra sorpresa è grande e spontaneamente i nostri volti si illuminano per la gioia di avere incontrato una nostra connazionale! Il programma del nostro concerto è ormai finito: ultimi applausi e ... è ormai mezzogiorno, ora di pranzo. Con velocità incredibile tutto è riordinato nelle apposite casse, la bicchierata naturalmente a base di birra, è accettata con entusiasmo ma ora sarebbe il caso di rifocillarsi. Il nostro simpatico accompagnatore dovrebbe guidarci al posto di ristoro. Dovrebbe perché ad Oldenburg le vie sono così simili che ci si confonde spesso e volentieri! Così è successo anche a noi! Ed ecco la grande sorpresa! Il ristorante consiste in un locale, situato alla fine di una via, in cui è posto un banco con due grossi padelloni dove bolle il minestrone... seconda sorpresa! Infatti l'unica pietanza viene servita da due graziose bellezze locali (unica consolazione!) in una scodella di plastica con cucchiaio sempre in plastica. la pietanza è unica ma in verità è molto sostanziosa: dentro puoi trovare di tutto dai fagioli e piselli ai chicchi di grano turco e salamini: gran varietà quindi! Buon appettito! ! I primi bocconi sono un pò duri da inghiottire ma poi si fa l'abitudine! Così in piedi o seduti sui davanzali di alcuni negozi o appoggiati a macchine fortunatamente lì posteggiate, ci gustiamo il tipico piatto tedesco. Dopo aver soddisfatto più gli occhi che lo stomaco ci è concessa qualche ora di libertà. Tutti approfittiamo per qualche "shopping" tra le affollate vie di Oldenburg, o qualche bicchierata in salottini stile ottocento. Ben presto è ora di ritornare al pullman. La nostra giornata musicale non è ancora finita. Infatti dobbiamo suonare per il presidente del comitato organizzativo della Euro Musiktage. Marciando facciamo ingresso in un cortile dove ci attende il presidente. Il Signor Walter Stolte esprime il suo ringraziamento per la nostra partecipazione, il suo sincero auspicio di rivederci il prossimo anno e l'augurio di una felice attività. Poi ci offre una enorme bottiglia di champagne che viene salutata da un applauso. La nostra società ricambia i saluti offrendo un piatto ricordo con su riportato il nostro stemma. Siamo poi invitati nella taverna dove è stato precedentemente preparata una simpatica bicchierata e dove ogni musicista scrive il proprio nome su un grosso libro. Un libro che rimarrà nei tempi a testimonianza della nostra presenza!
Le sorprese di quel fatidico sabato non sono ancora finite. Ritornati a Bosel ci giunge una lieta Il notizia. Dobbiamo sfilare per le vie della cittadina: sono le prove generali per l'esibizione di domenica. Ormai non c'è tempo per ritornare presso le famiglie che ci ospitano e ognuno cerca di occupare il tempo libero prima della sfilata nel migliore dei modi. Chi gusta i veri Hamburger tedeschi, chi scrive valanghe di cartoline e chi cerca disperatamente francobolli. Sembra che non ce ne siano più in tutta Bosel: i tabaccai sono vuoti e le macchinette pure... Ma poco male vorrà dire che spediremo le cartoline in Italia. Intanto il nostro maestro e Cristina partecipano ad una riunione per sapere la nostra sorte. Finalmente è giunta anche la nostra ora. Possiamo inserirci nella lunga sfilata e marciare per le vie del paese fino ad arrivare allo stadio di Bosel! Entriamo e con pazienza attendiamo ordini per le nostre successive mosse. Herr Erwin comunica dall'altro di liberare il campo ed invita ciascun gruppo a provare, uno alla volta i propri brani musicali. Per noi c'è ancora tempo e' intanto con una certa velocità ci appostiamo in un angolo del campo, deponiamo gli strumenti e ... ci sediamo. Come si sta bene, ci sarebbe un piccolo particolare: il mal di piedi! Si potrebbe togliere le scarpe? Ma si ... intanto siamo all'aperto! Con un sospiro di sollievo anche le scarpe sono tolte! Fra risate e battute i minuti scorrono velocissimi e anche per noi giunge il momento di provare. Sotto la direzione del maestro sfiliamo, eseguiamo i brani in programma e con molta discrezione lasciamo il campo.
Dopo una giornata così intensa quello che ci vuole è un ristoro: passa circa un'ora e siamo tutti di nuovo in perfetta forma, pronti a dar sfogo alle ultime energie che ancora serbiamo. Nel tendone diamo sfogo al nostro sentimento di italianità. Ben presto il tendone rimbomba di canti italiani e di "viva italia" osannati da alcuni componenti della nostra Filarmonica appoggiati dai gestori del bar Taormina (il sud Italia lo trovi perfino in Germania!) e da esponenti dell'altro gruppo bandistico Italiano. E così passa anche la serata di sabato: una serata all'insegna dell'Italianità!
E' domenica: il nostro ultimo giorno di permanenza in Germania. Dopo una sostanziosa colazione a base di affettati, burro, marmellate, dolci, caffè, tè (e chi più ne ha più ne metta)... ci ritroviamo nella ormai famosa piazza. La giornata ha un programma abbastanza denso: sfilata per le vie di Bosel e grande esibizione finale allo stadio locale. Il tempo è ottimo e il pubblico affluisce in massa; le premesse sono buone speriamo sia altrettanto il seguito. Prima dell'inizio della sfilata la nostra Filarmonica assieme a quella Austriaca viene invitata a tenere un piccolo concerto di fronte alla pizzeria Taormina che è gestita da emigrati Italiani. Suonando una marcia noi e una marcia l'altro gruppo arriva l'ora della sfilata. Uno alla volta, ogni gruppo musicale si inserisce nel lungo corteo, il pubblico applaude freneticamente i bambini cercano di intrufolarsi tra la folla per poter vedere meglio e le vie di Bosel risuonano di ritmici brani musicali. Ogni gruppo è preceduto da un ragazzino che porta il cartello su cui è scritto.il paese e la nazione da cui si proviene. Bosel, domenica mattina, pullula di colori, di musica e di allegria! Ogni complesso musicale porta una divisa particolare che lo contraddistingue da tutti gli altri. La differenza che passa tra il nostro modo di vestire e quello inglese o danese è evidente. Noi impeccabili nella nostra divisa blu con camicia bianca, gli altri gruppi invece, portano divise dai colori molto sgargianti: giallo canarino, rosso vivo, azzurro, verde con grossi cappelli di pelo bianco... Ce n'è per tutti i gusti. Le vie di Bosel sono coloratissime e non si sa da che parte guardare talmente lo spettacolo è entusiasmante. Dopo aver percorso tutte le vie ci dirigiamo verso lo stadio. Mentre ci stiamo allineando gruppo dopo gruppo davanti ai pali dove verranno alzate le bandiere delle varie nazioni, noi riceviamo la notizia di suonare l'inno nazionale italiano. Tra la Banda di Colloredo di Prato e quello di Aqui Terme hanno scelto proprio la nostra! Ancora due gruppi e ora tocca a noi. Mentre il nostro tricolore viene innalzato la Filarmonica sotto la direzione del maestro fa riecheggiare le note del nostro inno. La musica riempie l'aria e strappa al generoso pubblico un caloroso applauso: ognuno di noi sente un brivido di emozione. Quando ogni gruppo ha suonato il proprio inno, esce dallo stadio e Herr Erwin dà il via ufficiale alle singole esibizioni. Un gruppo alla volta deve suonare alcuni brani del proprio repertorio di fronte ad una giuria che, una votazione da uno a dieci deve valutare a seconda del ritmo, della qualità del suono del portamento e della compostezza. Per poter ascoltare la nostra musica i giudici dovranno attendere per un paio di ore... noi siamo "dulcis in fundo". In queste ore noi musicisti siamo liberi. Così mentre qualcuno fa ritorno alle case di adozione per gustarsi una calda minestra di piselli o per rifocillasi con un delizioso dolce all'arancia e un caffè, qualcun altro ne approfitta per ampliare ed approfondire i rapporti con le rappresentanti di alcune nazioni europee. Pare che nemmeno le comprensibili difficoltà dovute alla diversità di lingua riescano a fermare i nostri ragazzi che, armati di buona volontà e tanta pazienza acconsentono a perdere anche quindici minuti del loro tempo pur di riuscire a sapere il nome e l'età della graziosa donzelletta. Fortunatamente i nostri giovanotti sono provvisti di macchine fotografiche che possono immortalare queste mirabili creature. Le foto, scattate per gioco o per simpatia, sono numerose e tutte con volti radiosi... d'altronde non capita tutti i giorni di avere a portata di mano tanto pane per i propri denti! Improvvisamente però il tempo cambia e una fitta e fastidiosa pioggerella prende a cadere unita a folate di vento non molto piacevoli e che mettono a repentaglio la stabilità dei cappelli. E che ne sarà dei bei friulani che, sulla fresca erbetta dello stadio, stanno proprio ora cominciando ad approfondire le loro conoscenze, a capire quanto sia bella la geografia (o meglio l'europa) e a rimpiangere di non avere imparato a scuola la lingua straniera? Ma, a sentir loro... nix problemo! C'è sempre l'enorme tendone che può accogliere un buon numero di persone!
Intanto siamo arrivati al momento culminante della nostra tournée: qui "o la và o la spacca"! Fortunatamente il vento si è calmato, la pioggerella ha smesso di cadere ed è pure uscito un raggio di sole, portato, come dice Herr Erwin, dalla nostra Filarmonica. Ci allineiamo all'ingresso dello stadio. Poi, cercando di procedere in maniera più perfetta possibile, arriviamo fino al bando della giuria. Il maestro alza le braccia e dà il via alla nostra esibizione. Primo pezzo in programma è il celebre coro del Nabucco di G. Verdi. Non abbiamo nemmeno finito di suonare l'ultima nota che già dal pubblico si eleva un grosso applauso. Incoraggiati il maestro dà inizio al secondo pezzo: è una marcia a ritmo moderno, Baby Face, che facilmente conquista il pubblico ed anche i giudici. Con questa marcia chiudiamo la nostra esibizione; mentre ci avviamo ai lati dello stadio veniamo calorosamente salutati e dal pubblico e da Herr Erwin che ha presentato con parole di stima e di ammirazione il nostro gruppo musicale. A quanto pare è andata abbastanza bene: ora non ci resta che attendere il responso dei giudici. Mentre aspettiamo abbiamo modo di ammirare gli esercizi spettacolari dei vari gruppi di majorette e di applaudire la bravura dei gruppi musicali: cekoslovacco , austriaco ecc. . Chiediamo a Cristina se è possibile sapere qualche cosa riguardo alla votazione ma ... bisogna aspettare! Dopo ore ed ore di continuo alternarsi tra gruppi bandistici e folkloristici le esibizioni sono finite. Tutti noi andiamo a prendere posto vicino al banco che ostenta le varie coppe e targhe ricordo. Aspettiamo trepidanti il risultato. Herr Erwin comincia la cerimonia ringraziando tutti i gruppi per la partecipazione e invitando i rappresentanti delle varie società a prendere posto vicino alle autorità per le premi azioni. I Cristina se ne deve andare e così non potrà udire la tanto sospirata classifica. Herr Erwin invita tutti ad applaudirla per la sua preziosa collaborazione e lei parte con un bel sorriso che riflette una certa soddisfazione. Che sappia già qualcosa? Intanto Herr Erwin inizia le premiazioni: un sacco di nomi, di medaglie, di categorie, di coppe, vengono pronunciare ed assegnate ma ancora nessuna traccia della nostra premiazione. Finalmente è la volta della categoria Bande. Si comincia dall'ultimo poi la penultima e la nostra Banda non viene ancora chiamata. Allora si può anche sperare in meglio! Con il fiato sospeso siamo arrivati alla terza classificata... si ...è propria la Filarmonica di Colloredo di Prato. Subito scoppiano applausi e da ogni parte si elevano grida di gioia. Il maestro con soddisfazione riceve dalle mani del presidente la coppa mentre Herr Erwin rinnova i suoi complimenti e le congratulazioni. Seconda classificata è la Banda Austriaca mentre il primo gruppo è quello Cekoslovacco. Fra salti di contentezza e abbracci di felicità si conclude la premiazione. Herr Erwin a conclusione della Euro-Musiktage ringrazia tutti i gruppi e il calorosissimo pubblico per la partecipazione e auspica un nuovo incontro nel 1983. Il gruppo Cekoslovacco suona il proprio inno accompagnato da tre coristi che cantano con grande gioia. Attorno al nostro maestro si è formata una folla: tutti vogliono vedere e toccare la coppa! Già che ci siamo scattiamo alcune fotografie ricordo con la banda Cekoslovacca e con la coppa. Ormai si è fatto un po' tardi è meglio ritornare a casa: ci rivediamo tutti al tendone per l'ultima serata germanica. Anche nelle famiglie tutti si dimostrano lieti e contenti che la nostra filarmonica si sia piazzata così bene e lo dimostrano con sorrisi a trentadue denti dato che a parole sarebbe piuttosto complicato!
Alla sera ci ritroviamo al tendone adibito con stile discoteca. La musica è travolgente e basta un attimo per ambientarci e ritrovarci nella pista scatenati più che mai ... La serata si va consumando velocemente. Per dare il tocco finale alla festa ci sembra giusto esprimere anche le capacità canore del nostro gruppo. La serata viene chiusa così con popolari canti friulani. La nostra tournée è ormai agli sgoccioli, domani dobbiamo ripartire, quindi, sta sera, sèrata di follia... Follie che si sentono il lune di mattina quando è ora di alzarsi ma, di lasciare il caldo e morbido letto non si ha nessuna voglia; Le valigie sono pronte una succulenta colazione ed è quasi ora di andare al pullman: è il momento dell'addio dalle famiglie.. Baci, abbracci, ringraziamenti per l'ospitalità ricevuta e qualche lacrima fanno da corona ai ripetuti" aufiderscei , danke": sono le uniche parole tedesche che conosciamo, quindi, conviene usarle... Finalmente con armi e bagagli siamo tutti vicini al pullman per caricare le valigie, gli strumenti e riprendere i nostri posti. Ma siamo proprio tutti? Evidentemente qualcuno ha fatto veramente delle follie ieri sera e cosi, stamattina, fortunatamente ignaro dei pensieri e delle parole che si stanno accavallando tra gli altri musicisti che stanno aspettando di partire da circa mezz'ora, continua imperterrito il dolce sogno... ma la realtà è ben diversa. Il presente è una corsa affannosa, con mente ed occhi non ancora completamente svegli, con valigie e strumento pesantissimi verso l'autocorriera; è un buon,giorno fatto di rimproveri per la mancata puntualità... è meglio dormire. Ora non manca proprio nessuno. Mentre gli autisti hanno acceso il motore del pullman, il pensiero di tutti ritorna per un attimo ai giorni e alle serate trascorse. Il bilancio è molto positivo per tutti: abbiamo trascorso giorni favolosi sotto ogni aspetto. Ora con un pò di rammarico lasciamo alle nostre spalle tante famiglie che ci hanno donato tutta la loro amicizia e con tanto dispiacere, la maggior parte dei musicisti lascia anche tanti cuori infranti! Evidentemente il dio Cupido ha colpito ancora.
C'è ancora tempo per l'ultimo scambio di saluti con Herr Erwin poi si può partire. Il pullman sta lasciando Bosel e dalla famosa piazza si vedono sventolare fazzoletti bianchi e braccia alzate che si muovono in segno di saluto..." aufiderscein all'anno prossimo e danke di tutto. In pullman c'è chi si è ormai completamente svegliato e racconta le proprie avventure da mille e una notte chi, invece, è ancora intontito e cerca di riprendere il sonno interrotto e chi, con la testa appoggiata al finestrino preferisce ripensare alla piacevolissima serata di ieri sera. Dato il notevole ritardo con cui siamo partiti ora è necessario recuperare il tempo perduto e così, solo dopo alcune ore di viaggio possiamo fare una sosta. Tutti scendiamo dal pullman con una certa velocità e i servizi dell'autogrill registrano ben presto il tutto occupato! Ora siamo in gradi di affrontare con più serenità il resto del viaggio.
Riprendendo la via del ritorno il tempo sta peggiorando. Il rientro a Colloredo di Prato è previsto per domani mattina mal a maggior parte di noi spera di poter fare un ingresso trionfale alla sera, quando in ogni via c'è il silenzio e quindi il nostro arrivo può avvenire sentino maggiormente. . Già calano le ombre della sera e portano un'ondata di stanchezza. I mazzetti delle carte da gioco vengono abbandonate sui tavolini, i giornali vengono riposti nelle borse: tutti preferiscono starsene semisdraiati sui sedili a chiacchierare e a ricordare. Ci stiamo avvicinando ai confini della Germania, perché non ci fermiamo a Norimberga? Anche se è ormai bui pesto e se sta cadendo una fitta pioggerella la proposta viene accettata con entusiasmo( si tenta il tutto per tutto pur di ritardare l'arrivo a Colloredo). Ben incappucciati e riparati da qualche provvidenziale ombrello ci incamminiamo verso il centro della città. Bastano pochi minuti per renderci conto che l'ora in cui ci siamo fermato non è tra le più adatte per visitare Norimberga, dato che tutti i negozi sono chiusi e si possono vedere solo le vetrine illuminate! Ma chi si accontenta gode. E noi ci godiamo una gustosa cenetta in un locale made in Italy e una notturna passeggiata tra le deserte e bagnate vie di Norimberga. E' una città veramente bella e vale proprio la pena di scattare qualche foto flash di fronte alle imponenti chiese, alle lavoratissime e spettacolari fontane e alle spaziose piazze. Bisogna far ritorno all'autocorriera. Destinazione: Friuli.
E' quasi mezzanotte e tra la passeggiata e la stanchezza già accumulata durante il giorno di permanenza a Bosel tutti tentiamo di schiacciare un sonnellino. Sistemati alla meglio ci prepariamo ad affrontare una lunga notte. Dopo qualche ora di calma e di silenzio si incomincia a sentire la voce dei primi che si sono svegliati e di coloro che non hanno mai chiuso occhio. Il pullman si ferma a Tarvisio alla mattina presto. Tarvisio dorme ancora, solo alcuni bar sono aperti. Appena scesi dal pullman un bar viene da noi invaso, il barista ha il suo lavoro per servire caffè, cappuccini e grappini; in un batter d'occhio anche, l'invitante e profumato vassoio di craffen viene fatto sparire. Partito il nostro pullman il barista può chiudere il locale tanto la giornata se l'è già guadagnata. Con una certa esitazione proponiamo di fermarci al lago di Cavazzo ma la proposta viene rifiutata: puntiamo diritti per Colloredo. Le campane non hanno ancora suonato le ore dieci che già il pullman è entrato, a colpi di clacson in paese ed ha parcheggiato di fronte alla sede della Filarmonica. Da ogni via accorre della gente gridando:"a sòn rivàs!" chi in bicicletta chi in macchina, chi correndo, chi procedendo lentamente ma poi, travolto dalla folla, aumentando rapidamente il passo, chi con le borse della spesa, chi con il grembiule e le ciabatte: tutti ad accogliere la Filarmonica di Colloredo di Prato al suo ritorno in patria; Ed ecco, le porte del pullman si aprono e scende il maestro con la coppa e il grosso bottiglione di champagne seguito da tutti gli altri. Le mamme dei più giovani musicisti accorrono subito ad abbracciarli e ad accertarsi che tutto sia andato bene. E' decisione comune di rallegrare il nostro rientro con una marcia, tutti ci affrettiamo a preparare lo strumento e nel giro di pochi secondi il maestro dà inizio al nostro cavallo di battaglia: Baby Face.
Mentre le note si spargono per le vie del paese portando vivacità e felicità, alcuni componenti stappano il bottiglione di champagne e brindano bevendo nella coppa. Poi viene fatta passare di mano in mano: tutti ci sentiamo dei Rossi, Cabrini, Antonioni, Causio in fondo in fondo anche noi abbiamo vinto un "mundial" anche se in versione bandistica. La folla riunita attorno al pullman applaude e sorride felice per il buon esito della nostra tournèe. Pian piano, ognuno di noi soddisfatto per i bellissimi cinque giorni trascorsi assieme e un pò triste perché questa indimenticabile esperienza sia già terminata, prende da una parte la valigia, dall' altra lo strumento e si avvia verso casa.... "Vìnars pròvis! " Riprende la vita di ogni giorno.
Fasan Flavia