1982 - Cronistoria del viaggio a Bosel
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Ormai stiamo percorrendo il territorio tedesco e quindi per preparare bene anima e corpo all'incontro con la notte è necessaria una tappa. Il tempo di consumare una cenetta sostanziosa allietata dalle bellezze tedesche e si riparte. La notte è nostra! E' un pò scomodo dormire i pullman ma... non c'è niente senza sacrificio... e così le prime luci dell'alba ci sorprendono sfiniti per una insonne nottata ed un interminabile viaggio. E' l'ora della colazione e la proposta di una pausa viene accettata da tutti con grande entusiasmo. L'idea di un caldo caffè e sopratutto di poter sgranchire le gambe attira tutti e riesce a svegliare anche i più dormiglioni. Rinfrescati e rincuorati si riprende il viaggio con uno spirito diverso e poi, a detta degli autisti, Bosel non è lontana... e non lo sarebbe, tutto sta a trovare la strada giusta. Purtroppo noi abbiamo imboccato la strada sbagliata e così, se da un canto abbiamo avuto modo di ammirare le estese campagne tedesche e le graziose abitazioni germaniche, dall'altro canto abbiamo perso un bel pò di tempo. Ma finalmente ci siamo: alle ore 10,00 il nostro pullman fa il suo ingresso trionfale a Bosel. Stanchi, con le gambe ancora un pò intorpidite, uno alla volta scendiamo dall'autocorriera... però che l'avrebbe mai pensato che Bosel fosse tanto diversa da Colloredo di Prato! Una rapida occhiata in giro e la prima cosa che colpisce è la pulizia. Nemmeno una carta sui marciapiedi o sulla strada: un ordine che mette un pò in imbarazzo. Mentre ci guardiamo attorno notiamo con una certa curiosità il pullman posteggiato accanto al nostro nella grande piazza di Bosel. E' il pullman della banda americana ed è proprio una produzione americana al cento per cento; intanto non possiamo fare a meno di trattenere un sorrisetto un pò ironico nel notare le lucide e brillanti scarpe calzate dai musicisti americani.
Mentre siamo lì ad aspettare gli ordini che arrivano dall'alto, come si suol dire, arriva Herr Erwin Hoffmann, l'organizzatore del festival, che con un sorriso smagliante manifesta la sua simpatia verso il nostro gruppo. Un affettuoso abbraccio con il maestro, lo scambio doveroso dei saluti "Pietro, nix problemo!! Amore... libero!! Le uniche parole comprensibili. Peccato che la nostra interprete, Signorina Olivo Cristina, non sia ancora arrivata, ma come dice Herr Erwin "nix problemo" tra lui e il nostro maestro c'è una perfetta intesa. Qualche tentativo di traduzione da parte di alcuni volontari musicisti, ma alla fine è decisione comune di aspettare Cristina... noi ci avevamo provato! Intanto, per impiegare il tempo d'attesa, noi ci ascoltiamo il concerto tenuto dalla banda militare americana, una musica veramente entusiasmante. Poi gli organizzatori ci invitano in un bar: tutti a sedere e finalmente arriva l'interprete Cristina Olivo. E' appena arrivata, dopo un lungo viaggio in treno, ma non c'è tempo per il riposo, il lavoro aspetta. Tramite suo possiamo finalmente intenderci. Herr Erwin esprime la sua gioia e di tutti i cittadini di Bosel per il nostro arrivo e gli auguri di una felice permanenza... ma non c'è tempo per null'altro. Le famiglie sono impazienti, siamo in notevole ritardo, la pausa del pranzo non è ancora stata fatta e altri impegni ci attendono il pomeriggio. Tutti a coppie, secondo un ordine già fissato, siamo chiamati e assegnati ad una famiglia. Ma prima di lasciare definitivamente la sala ad ognuno di noi vengono consegnati due cartoncini: uno da usare in caso di smarrimento, l'altro è un buono gratuito per l'ingresso al tendone. In bocca al lupo!