1982 - Cronistoria del viaggio a Bosel
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E' domenica: il nostro ultimo giorno di permanenza in Germania. Dopo una sostanziosa colazione a base di affettati, burro, marmellate, dolci, caffè, tè (e chi più ne ha più ne metta)... ci ritroviamo nella ormai famosa piazza. La giornata ha un programma abbastanza denso: sfilata per le vie di Bosel e grande esibizione finale allo stadio locale. Il tempo è ottimo e il pubblico affluisce in massa; le premesse sono buone speriamo sia altrettanto il seguito. Prima dell'inizio della sfilata la nostra Filarmonica assieme a quella Austriaca viene invitata a tenere un piccolo concerto di fronte alla pizzeria Taormina che è gestita da emigrati Italiani. Suonando una marcia noi e una marcia l'altro gruppo arriva l'ora della sfilata. Uno alla volta, ogni gruppo musicale si inserisce nel lungo corteo, il pubblico applaude freneticamente i bambini cercano di intrufolarsi tra la folla per poter vedere meglio e le vie di Bosel risuonano di ritmici brani musicali. Ogni gruppo è preceduto da un ragazzino che porta il cartello su cui è scritto.il paese e la nazione da cui si proviene. Bosel, domenica mattina, pullula di colori, di musica e di allegria! Ogni complesso musicale porta una divisa particolare che lo contraddistingue da tutti gli altri. La differenza che passa tra il nostro modo di vestire e quello inglese o danese è evidente. Noi impeccabili nella nostra divisa blu con camicia bianca, gli altri gruppi invece, portano divise dai colori molto sgargianti: giallo canarino, rosso vivo, azzurro, verde con grossi cappelli di pelo bianco... Ce n'è per tutti i gusti. Le vie di Bosel sono coloratissime e non si sa da che parte guardare talmente lo spettacolo è entusiasmante. Dopo aver percorso tutte le vie ci dirigiamo verso lo stadio. Mentre ci stiamo allineando gruppo dopo gruppo davanti ai pali dove verranno alzate le bandiere delle varie nazioni, noi riceviamo la notizia di suonare l'inno nazionale italiano. Tra la Banda di Colloredo di Prato e quello di Aqui Terme hanno scelto proprio la nostra! Ancora due gruppi e ora tocca a noi. Mentre il nostro tricolore viene innalzato la Filarmonica sotto la direzione del maestro fa riecheggiare le note del nostro inno. La musica riempie l'aria e strappa al generoso pubblico un caloroso applauso: ognuno di noi sente un brivido di emozione. Quando ogni gruppo ha suonato il proprio inno, esce dallo stadio e Herr Erwin dà il via ufficiale alle singole esibizioni. Un gruppo alla volta deve suonare alcuni brani del proprio repertorio di fronte ad una giuria che, una votazione da uno a dieci deve valutare a seconda del ritmo, della qualità del suono del portamento e della compostezza. Per poter ascoltare la nostra musica i giudici dovranno attendere per un paio di ore... noi siamo "dulcis in fundo". In queste ore noi musicisti siamo liberi. Così mentre qualcuno fa ritorno alle case di adozione per gustarsi una calda minestra di piselli o per rifocillasi con un delizioso dolce all'arancia e un caffè, qualcun altro ne approfitta per ampliare ed approfondire i rapporti con le rappresentanti di alcune nazioni europee. Pare che nemmeno le comprensibili difficoltà dovute alla diversità di lingua riescano a fermare i nostri ragazzi che, armati di buona volontà e tanta pazienza acconsentono a perdere anche quindici minuti del loro tempo pur di riuscire a sapere il nome e l'età della graziosa donzelletta. Fortunatamente i nostri giovanotti sono provvisti di macchine fotografiche che possono immortalare queste mirabili creature. Le foto, scattate per gioco o per simpatia, sono numerose e tutte con volti radiosi... d'altronde non capita tutti i giorni di avere a portata di mano tanto pane per i propri denti! Improvvisamente però il tempo cambia e una fitta e fastidiosa pioggerella prende a cadere unita a folate di vento non molto piacevoli e che mettono a repentaglio la stabilità dei cappelli. E che ne sarà dei bei friulani che, sulla fresca erbetta dello stadio, stanno proprio ora cominciando ad approfondire le loro conoscenze, a capire quanto sia bella la geografia (o meglio l'europa) e a rimpiangere di non avere imparato a scuola la lingua straniera? Ma, a sentir loro... nix problemo! C'è sempre l'enorme tendone che può accogliere un buon numero di persone!